venerdì 30 marzo 2012

Tutta la Cassazione penale 2012


Oggi primo appuntamento con la rubrica “Tutta la Cassazione penale 2012” con cui potrete conoscere tutte le sentenze più rilevanti della Suprema corte in maniera assolutamente gratuita.
Per rimanere costantemente aggiornati cliccate sul tasto MI PIACE qui al lato ----->

avv. Giulio Forleo, foro di Roma.

 Istigazione alla corruzione: elemento oggettivo.
Cassazione penale, sez. VI, 25 gennaio 2012, n. 3176

Ai fini della configurabilità del delitto di istigazione alla corruzione, la serietà dell'offerta deve essere necessariamente correlata al tipo di controprestazione richiesta, alle condizioni dell'offerente e del pubblico ufficiale, nonché alle circostanze di tempo e di luogo in cui l'episodio si è verificato. (Fattispecie relativa ad una complessiva somma di cinque euro offerta a due agenti operanti al fine di impedire il sequestro amministrativo di un ciclomotore sprovvisto di documenti assicurativi, in cui la S.C. ha annullato senza rinvio l'impugnata sentenza, escludendo altresì il reato di oltraggio, in astratto configurabile, poiché il fatto era stato commesso anteriormente alla l. 15 luglio 2009, n. 94).

Uso di gruppo di stupefacenti: mandato all’acquisto.
Cassazione penale, sez. VI, 27 gennaio 2012, n. 3513

Il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti, nell'ipotesi del mandato all'acquisto collettivo ad uno degli assuntori, e nella certezza originaria dell'identità degli altri, non è punibile ai sensi dell'art. 73, comma primo-bis, lett. a), d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, anche a seguito delle modifiche apportate a tale disposizione dalla L. 21 febbraio 2006, n. 49.

Correlazione tra accusa e sentenza.
Cassazione penale, sez. VI, 30 gennaio 2012, n. 3550

Viola il principio di correlazione con l'accusa la sentenza di condanna che, a fronte di una contestazione ben definita (nella specie, per i reati di concussione e omissione di atti d'ufficio), formuli una serie di imputazioni alternative, ciascuna connotata da oggettiva incertezza nella ricostruzione del fatto storico, optando per quella più favorevole all'imputato, anziché concludere per una decisione di tipo assolutorio. (Fattispecie in cui la S.C. ha censurato la sentenza impugnata, che aveva riqualificato il fatto di concussione come reato di corruzione propria, ritenendolo avvinto dalla continuazione al reato di rifiuto di atti d'ufficio).

Associazione per delinquere finalizzata allo spaccio: vincolo tra fornitore e acquirenti.
Cassazione penale, sez. VI, 27 gennaio 2012, n. 3509

L'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti sussiste non solo nel caso di condotte parallele poste in essere da persone accomunate dall'identico interesse di realizzazione del profitto mediante il commercio di droga, ma anche nell'ipotesi di un vincolo durevole che accomuna il fornitore di droga agli acquirenti, che in via continuativa la ricevono per immetterla nel mercato del consumo, non essendo di ostacolo alla costituzione del vincolo associativo e alla realizzazione del fine comune né la diversità di scopo personale, né la diversità dell'utile, ovvero il contrasto tra gli interessi economici che i singoli partecipi si propongono di ottenere dallo svolgimento dell'intera attività criminale. 

Nozione di volontarietà nella desistenza volontaria.
Cassazione penale, sez. VI, 10 gennaio 2012, n. 203

La desistenza dall'azione delittuosa può ritenersi volontaria quando la determinazione del soggetto agente sia stata libera e non coartata, ossia quando la prosecuzione dell'azione non sia impedita da fattori esterni che ne renderebbero estremamente improbabile il compimento. (Fattispecie in cui la S.C. ha censurato la sentenza del giudice di merito che aveva escluso la desistenza nella condotta dell'imputato, liberamente allontanatosi da un'abitazione rurale dopo averne forzato la porta d'ingresso, rovistando al suo interno e mettendo tutto a soqquadro, senza peraltro asportare nulla).

Reati contro la pubblica amministrazione: attenuante particolare tenuità del fatto.
Cassazione penale, sez. VI, 10 gennaio 2012, n. 199.

In tema di delitti contro la P.A., la circostanza attenuante speciale prevista per i fatti di particolare tenuità ricorre quando il reato, valutato nella sua globalità, presenti una gravità contenuta, dovendosi a tal fine considerare ogni caratteristica della condotta, dell'atteggiamento soggettivo dell'agente e dell'evento da questi determinato. 

Gestione rifiuti: applicabilità legge 210 del 2008.
Cassazione penale, sez. III, 17 gennaio 2012, n. 1406

L'attività di trasporto di rifiuti in assenza di iscrizione all'Albo nazionale delle imprese esercenti servizi di smaltimento dei rifiuti, se svolta in una Regione in cui vige lo stato di emergenza nel settore, integra il delitto previsto dall'art. 6 della l. 30 dicembre 2008, n. 210 e non il reato contravvenzionale previsto dall'art. 256, comma primo, D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152. (Nella specie, l'attività era abusivamente svolta nella Regione Calabria, vigente il d.P.C.M. 18 dicembre 2009 che aveva dichiarato il predetto stato emergenziale).

Nessun commento:

Posta un commento